Amori saffici, sadomaso e sanguinari, ninfomania, pedofilia, set proibiti: il cinema ”serio” accende le luci rosse.
Ma c’è chi sceglie la strada opposta…
Sesso perverso, film sempre più ”harditi”
di Leonardo Jattarelli
ROMA – Finché c’è sesso c’è speranza. I rigurgiti di romanticismo, spesso, durano il tempo di una carezza, così come le pompose ricostruzioni storiche o il dramma dalla lacrima facile e il thriller che talvolta non mozza il fiato. E così il cinema, per ogni evenienza, gira il cartellino sulla vetrina e scrive ”porno subito”. La pruderie, il visto-non visto o i contatti hardimentosi difficilmente sbaraccano dopo qualche giorno. Oggi e nei prossimi mesi la cascata di amore saffico, sadomaso, sanguinario, usa e getta promette fiumi in piena. A cominciare dall’ 8 mm di Joel Schumacher, arrivato ieri nelle sale, storia del detective Tom Welles (Nicolas Cage) che deve scoprire la verità su un giro di ”snuff movies”, quei film clandestini con sesso e omicidi su pellicola destinati ai pervertiti di tutto il mondo. Cage sprofonda nel mondo del porno più torbido rischiando di trasformarsi anche lui in una sorta di mostro che deve uccidere mostri. L’America già sta storcendo il naso per questa pellicola che scopre misteriose alleanze in celluloide coinvolgendo protagonisti insospettabili.
Aspettando Eyes Wide Shut, l’ultima opera top-secret di Stanley Kubrick, dove il genio scomparso affonda Nicole Kidman e Tom Cruise in sequenze hard che, a detta dei rari spettatori eletti, superano ogni immaginazione, l’America in Payback con Mel Gibson ci fa conoscere Pearl (Lucy Alexis Liu), un’eccentrica e divertente dominatrice che trasforma il suo letto in un campo di battaglia tra frustini e lingerie in pelle borchiata, mentre la teen-ager Sarah Michelle Gellar in Cruel intentions si veste da ragazzina viziata e perversa, tanto da convincere il fratello a deflorare due minorenni offrendogli in cambio una notte incestuosa. Non arriva a tanto il nostro Davide Ferrario (La fine della notte e Tutti giù per terra) che ha terminato le riprese di Guardami, un viaggio dietro e davanti le quinte del cinema porno, racconto di vita di un’attrice hard, protagonista Elisabetta Cavallotti, interprete di teatro al suo primo ruolo sul piccolo schermo: «La pornografia è un fenomeno importante – dice il regista che ha raccolto una enorme documentazione sul genere visitando anche set porno – perché taglia in maniera trasversale cultura e religione. Riferimenti alla storia di Moana Pozzi? Non ce ne sono affatto, ma chi vuole può sempre trovarceli». E l’attrice confessa: «La sensazione di avere il potere su una platea che ti desidera dà una certa ebbrezza. I pornodivi? Persone comuni, come se ne trovano in una agenzia immobiliare».
E mentre Claudia Gerini si traveste da lesbica nel film di Antonello De Leo La vespa e la regina, il re delle luci rosse, Rocco Siffredi, si ricicla affidandosi ad una firma intellettuale, la regista francese Catherine Breillat, per Romance, che lei stessa definisce «un affresco con immagini hard». Il redivivo Salvatore Piscicelli (Le occasioni di Rosa, Immacolata e Concetta) con il suo nuovo Il corpo dell’anima, sceglie di illustrare a tinte forti la storia di un anziano e ricco vedovo (Roberto Herlitzka), che riscopre il piacere del sesso grazie ad una più che sensuale governante (Raffaella Ponzo).
«Provo a raccontare con sincerità la sessualità delle donne di oggi, una cosa che non fa nessuno». Così Aurelio Grimaldi (Le buttane, Nerolio, Il Macellaio) spiega la scelta del suo La donna lupo (primo di tre episodi, arriveranno anche La donna antilope e La donna falco), che ha appena finito di girare, dove la ventitreenne Loredana Cannata si veste da cacciatrice insaziabile tra fellatio in auto e spogliarelli en plein air. Il tutto con la benedizione musicale di Satie e Chopin.