Salvatore Piscicelli gira a Roma “Quartetto” seguendo le rigide regole del Dogma 95 di Lars Von Trier
Dal regista di “Immacolata e Concetta” una storia sui giovani di oggi alle prese con problemi familiari e sentimentali dove la politica sembra non trovare spazio. Protagonisti Anna Ammirati, Beatrice Fazi, Maddalena Maggi e Raffaella Ponzo
A lanciare la sfida anni fa è stato il regista danese Lars Von Trier con il suo Dogma 95, un nuovo modo di realizzare cinema cercandone la purezza. Quindi niente luci artificiali ma solo macchina da presa in spalla, suono in presa diretta, niente trucco e suoni che non siano quelli reali di ambiente. Oggi, pian piano, l’esperimento Dogma sta trovando larghi consensi in giro per l’Europa, e in Italia quella sfida di cui parlavamo l’ha raccolta Salvatore Piscicelli ( “Immacolata e Concetta”, “Il corpo dell’anima” ) che sta ultimando di girare a Roma “Quartetto” prodotto dalla Lantia, un film quasi tutto al femminile dove si racconta la storia di quattro ragazze, tra 23 e i 27 anni, i loro problemi familiari e di inserimento nella società. “Nella scelta di seguire rigorosamente le regole del Dogma – spiega il regista – non c’è solo un discorso di risparmio economico, ma la possibilità di dare spazio alla creatività, senza vincoli”. A dar volto alle quattro ragazze, Piscicelli ha chiamato a se Anna Ammirati, lanciata da Tinto Brass in “Monella”, Beatrice Fazi, Maddalena Maggi e Raffaella Ponzo, quest’ultima protagonista nel precedente film di Piscicelli “Il corpo dell’anima”. Nel cast ci sono anche Valeria Cavalli, Francesco Venditti e le amichevoli partecipazioni di Ida Di Benedetto, Armando De Razza, Roberto Herlitzka e Susanna Marcomeni. “L’idea di ‘Quartetto’ nasce – continua il regista – da una profonda amicizia che mi lega con Anna Ammirati, Beatrice Fazi e Raffaella Ponzo che conosco da tanti anni. Ci siamo più volte fermati a parlare dei problemi giovanili, di una generazione che definirei senza padri cresciuta senza tabù ma che non ha chiuso la porta alla tradizione, dove la politica non è più elemento primario. Uno smarrimento che, ritengo, lo si possa sentire e vedere quotidianamente e le mie quattro ragazze cercano di trovare un proprio percorso e soprattutto la strada giusta da percorrere”. Ecco che troviamo Eva, 23 anni, di origine napoletana che si è trasferita a Roma per fare l’attrice è sicuramente la più selvaggia del quartetto con un pessimo rapporto con la madre e con un suo coetaneo. Irma, 25 anni, vive da sola in una monocamera, si è appena laureata in antropologia ma vive un momento di incertezza: accettare di lavorare in una soap opera o trasferirsi in Brasile per collaborare a una mostra sulla cultura amazzonica. Francesca, 26 anni, è quella che ha lavorato di più nel cinema facendo molti film, anche all’estero, rimasta orfana sin dall’età di 16 anni, è stata adottata da un amico del padre che le fa da agente e da amante anche se scopre di essere attratta dalle donne. Infine ecco Angelica, figlia d’arte visto che entrambi i genitori sono stati due attori di teatro, che viene a scoprire che la sua vera madre è una cameriera con la quale il padre aveva avuto una relazione prima di sposarsi. Quattro vite, quindi, che nel momento in cui devono decidere quale strada trovano sulla loro strada un elemento che le maderà in una crisi profonda. (PUGLIELLI)